Interview

La scienza del bucato

Pulito impeccabile e sostenibilità sono frutto di una ricerca continua

Innovazione 20 set 2024

Il bucato perfetto nasce dalla sapiente combinazione di un detersivo con una formula efficace (chimica), la giusta forza (meccanica) e la corretta temperatura nel lavaggio, il tutto applicato per un certo periodo di tempo. Nel 1959 il dott. Herbert Sinner, ingegnere chimico allora responsabile della divisione detergenza di Henkel, ha studiato questi fattori e li ha rappresentati nel modello tuttora noto come ‘cerchio di Sinner’. 

Sono passati più di 60 anni, ma gli elementi descritti da Sinner continuano a essere assolutamente validi, anche se la rilevanza dei singoli elementi nel mix finale è cambiata nel tempo.

Oggi il bucato è una vera e propria scienza e nei laboratori Henkel si studiano detersivi sempre più performanti, ma anche più sicuri e rispettosi dell’ambiente, capaci di offrire un pulito impeccabile, come ci spiega Laura Romano, responsabile R&D di Henkel Consumer Brands.

Gli enzimi, la nuova frontiera della detergenza

Negli ultimi anni sono evolute le formule dei detersivi per il bucato. I tensioattivi, sostanze chimiche capaci di staccare lo sporco dai tessuti e portarlo in sospensione nelle acque di lavaggio, impedendo che si riattacchi ai tessuti, restano uno degli ingredienti principali. La vera rivoluzione è arrivata con l’introduzione degli enzimi, molecole proteiche di origine biologica, dunque del tutto biodegradabili.

“Gli enzimi sono il motore delle nuove formule ed è qui che la ricerca si sta concentrando. Ci sono diverse classi di enzimi e ciascuna agisce su particolari tipi di macchie, perché hanno la capacità di legarsi in modo specifico alle varie molecole che compongono le macchie e disgregarle, riducendole in piccole parti che vengono poi allontanate con le acque di lavaggio”, racconta Laura Romano.

Grazie alla loro selettività, gli enzimi sono molto efficaci nel rimuovere lo sporco anche a basse temperature e nei cicli brevi di lavaggio. Sono così “bravi” che possono essere utilizzati in concentrazioni ridottissime rispetto agli altri componenti.

L’impiego degli enzimi ha di fatto ridisegnato il cerchio di Sinner, dando maggior peso alla chimica e riducendo gli altri elementi, in particolari la temperatura e il tempo.

Laura Romano

Oltre il 70% dell’impronta carbonica di un detergente dipende dal suo utilizzo.

La ricerca Henkel, dalla Germania all’Italia

Un occhio ai cambiamenti dello stile di vita e delle esigenze dei consumatori, un occhio all’ambiente. Il cuore pulsante della ricerca Henkel per lo sviluppo dei detersivi di nuova generazione è a Düsseldorf, in Germania. Qui si lavora per mettere a punto nuovi prodotti, ma anche per migliorare le formule esistenti, con l’obiettivo di offrire pari o migliori prestazioni in modo più sostenibile, cioè usando il più possibile materie prime da fonti rinnovabili.

Dopo aver sviluppato la formula, arriva il momento di portarla nei diversi Paesi e mercati in cui l’azienda è presente. In Italia, il Team R&D di Henkel Consumer Brands ha la responsabilità di implementare la formula a livello locale supportando il sito produttivo di Ferentino (Frosinone) e verificando la conformità del prodotto finito alle normative europee e nazionali affinché sia assolutamente sicuro per chi lo utilizza. L’R&D locale supporta il Servizio Consumatore, lavora a stretto contatto con le associazioni di categoria, le istituzioni e i clienti, e affianca le funzioni Vendite e Marketing in tutte quelle attività in cui sia necessario un contributo tecnico. 

L’R&D presta molta attenzione anche alla fase d’uso. “A differenza di quanto si pensa comunemente, oltre il 70% dell’impronta carbonica di un detergente dipende dal suo utilizzo”, sottolinea Laura Romano. “Se il consumatore usa troppo prodotto o sovrastima la temperatura di lavaggio, il nostro impegno per la sostenibilità finisce in parte sprecato”.

Ecco perché Henkel dedica molta cura alla comunicazione diretta ai consumatori, che devono essere informati e sensibilizzati sull’uso corretto e responsabile dei prodotti.

“Il vero segreto per un bucato perfetto? Leggere bene le etichette e seguire le indicazioni riportate sul flacone del detersivo!”, conclude Laura Romano.

Cosa chiedono oggi i consumatori?

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Uomo che piega i capi lavati

Pulito sì, ma senza fatica

Ritmi frenetici e poco tempo a disposizione. Il bucato, come tutte le attività quotidiane, non deve essere complicato, né faticoso. Via libera allora a detersivi più concentrati e predosati, con formule più performanti anche nei cicli brevi e a basse temperature

Donna sorridente seduta sul divano

Freschezza

Sempre più vogliamo abiti puliti, ma anche freschi e gradevoli da indossare. I detersivi Henkel contengono speciali profumazioni con una tecnologia di microincapsulazione che intrappola il profumo e lo rilascia non solo durante il lavaggio, ma anche dopo, quando il capo è a contatto con la pelle

Capi colorati in ordine

Cura dei capi

Nel rispetto dell'ambiente e della società, oggi andiamo nella direzione dello “slow fashion”, comprando meno e curando di più i capi per farli durare nel tempo. La ricerca Henkel risponde con formule a base di enzimi che agiscono eliminando, lavaggio dopo lavaggio, il “pilling”, cioè la sottilissima peluria e le piccole palline di fibra che si formano con l'uso

Lavatrice e angolo lavanderia in casa

Igiene e pulizia, anche della lavatrice

Muffe, calcare, batteri possono annidarsi in tubi e guarnizioni, causando cattivi odori. Dalla ricerca Henkel arrivano enzimi di ultimissima generazione che staccano e frammentano lo sporco non solo sul bucato, ma anche nelle parti meccaniche della lavatrice

Donna che stende il bucato all’aperto

Rispetto dell’ambiente

Siamo sempre più sensibili all’impatto ambientale di ciò che facciamo, compreso il bucato. Nei detersivi Henkel gli ingredienti sono quanto più possibile di origine vegetale, le formule sono ottimizzate per consumare meno energia e meno acqua, le confezioni sono riciclabili e ove possibile in materiale riciclato

L’odore del pulito

La lavanda, il prato fiorito, una brezza leggera… ognuno descrive a modo suo l'odore del pulito, ma la maggior parte delle persone lo associa alla freschezza del bucato. Lo sanno bene i Nasi Profumieri dell'Henkel Fragrance Center di Krefeld, in Germania, che dal 1956 sviluppano profumazioni esclusive per detersivi, shampoo, prodotti per la pulizia e saponi.

È un lavoro molto particolare, che parte dalle 1.200 materie prime naturali e sintetiche disponibili per mettere insieme le note più armoniose con cui comporre una nuova fragranza. Il tutto viene ricomposto al computer e si arriva al profumo, composto da 50-150 ingredienti. In questo percorso gli esperti di Krefeld non si affidano solo al loro naso e alla loro esperienza, ma effettuano numerosi test approfonditi e ricorrono anche al supporto dell’intelligenza artificiale. Fondamentale la collaborazione con i colleghi del marketing per comprendere meglio i requisiti che la fragranza dovrà avere sulla base dei consumatori che ne faranno esperienza.

Profumi all’Henkel Fragrance Center

L'Henkel Fragrance Center di Krefeld, in Germania, produce 10.000 tonnellate di olio di profumo ogni anno