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Dalla casa al lavoro, la strada verso la parità è in salita

L’Osservatorio di Henkel Italia indaga il peso degli stereotipi di genere in famiglia, negli studi e sul lavoro

Sviluppo Sostenibile 17 mag 2024

Donne e uomini sono ancora limitati in molte delle proprie decisioni da una cultura condizionata dagli stereotipi di genere, che continuano a influenzare le scelte individuali e familiari anche tra le nuove generazioni.

Il gender gap comincia in famiglia, dove si gioca – e spesso si perde – la prima partita della parità. Gli stereotipi di genere condizionano la gestione della casa, l’educazione dei figli e le decisioni che orientano il percorso di studi e poi il lavoro. Pesano anche sulla scelta dello sport e degli hobby da praticare nel tempo libero.

Per comprendere meglio come i pregiudizi legati al genere influenzano la vita personale e famigliare, dal 2022 Henkel Italia promuove, in collaborazione con Eumetra, l’Osservatorio ‘Genere e Stereotipi’, che indaga un campione rappresentativo della popolazione italiana, composto da 2.000 individui tra i 18 e i 55 anni appartenenti alla community dell’online magazine DonnaD, Amica Fidata.

L’edizione 2024 ha approfondito in particolare il ruolo degli stereotipi di genere nelle scelte di studio, lavoro, sport e tempo libero, intervistando in aggiunta altre 1.000 persone tramite Online Access Panel, con 100 casi tra i 15 e 25 anni rappresentativi della Generazione Z.

Il family gap

Secondo l’Osservatorio, le faccende domestiche sono ancora appannaggio pressoché esclusivo delle donne. I risultati delle indagini condotte nel 2022 e nel 2024 mostrano pochi progressi su questo fronte: le grandi decisioni famigliari vengono quasi sempre condivise, ma la maggioranza degli uomini è poco collaborativa quando si tratta di fare le pulizie o la spesa, accompagnare i figli dal pediatra o andare a scuola per un colloquio.

L’Osservatorio fotografa una certa ipocrisia. Se gli uomini, ben consapevoli del carico delle partner, sono poco disponibili a fare di più, dal canto loro le donne dicono di volere maggior aiuto, ma sono poco o per nulla inclini alla delega.

Donna impegnata nei lavori di casa

Quando si parla di soldi, il family gap cresce. Sono in forte aumento gli uomini che in casa dichiarano di occuparsi da soli dei rapporti con la banca (dal 23% nel 2022 al 37% nel 2024), delle bollette e altre spese (dal 20% al 38%). Ma il 18% del campione ritiene giusto che chi guadagna di più, ovvero l’uomo in 2 casi su 3, influenzi le decisioni economiche della famiglia.

C’è un solco netto anche nell’educazione dei figli. Secondo i dati 2024, il 62% delle mamme pensa che i giocattoli non abbiano genere, invece il 47% dei papà distingue tra giochi per maschi e per femmine, e il 66% non regalerebbe una bambola a un maschio.

La “paghetta” viene data al 64% dei figli maschi e solo al 53% delle femmine; i ragazzi hanno più facilmente il permesso di acquistare un’auto, uscire senza coprifuoco e studiare all’estero.

Scuola e lavoro: il genere pesa

Secondo l’Osservatorio 2024, la scuola e il lavoro non sono affatto neutri dal punto di vista del genere. Resiste, anzi sembra consolidarsi, la percezione di Stem, tecnologia e mestieri pratici come maschili, mentre sono ancora visti come femminili gli studi umanistici e tutto ciò che ruota intorno alla cura della persona.

La Generazione Z non è immune da questi stereotipi. Solo il 5% degli under 25 afferma di aver scelto gli studi in base al genere, ma tanti ammettono che all’università ci siano facoltà “da maschi” o “da femmine”, opinione motivata dalla convinzione che uomini e donne abbiano diverse predisposizioni, abilità pratiche e persino capacità cognitive. Il 29% delle ragazze ritiene sia meglio frequentare un indirizzo “rosa” per avviarsi a percorsi lavorativi più adatti al proprio genere.

YouTube Thumbnail Osservatorio Genere e Stereotipi (Thumbnail)

L’impegno di Henkel Italia per una vera parità di genere

Le aziende devono incoraggiare il cambiamento e in Henkel Italia stiamo lavorando su più fronti. La prima strada è tenere viva l’attenzione sui temi della parità di genere, portando avanti l’Osservatorio per studiare gli stereotipi di genere e i condizionamenti che generano nella vita delle persone. 

Il nostro impegno è anche quello di contribuire a una nuova narrazione, consapevoli di entrare ogni giorno in tantissime case con i nostri prodotti e la comunicazione. Fin dalla celeberrima campagna "L'uomo in ammollo" di Bio Presto, cerchiamo di rappresentare le famiglie e la vita domestica in modo non convenzionale, scardinando i pregiudizi sui ruoli maschili e femminili.

Come azienda, ci siamo dati l’obiettivo di avere il 50% di manager donne entro il 2025. Per ogni nuova posizione esaminiamo metà candidate donne e metà uomini: alla fine è il merito a prevalere, ma assicuriamo pari opportunità nella fase iniziale della selezione.

Abbiamo inoltre introdotto nuove linee guida a livello globale per la gestione del congedo parentale, offrendo 8 settimane retribuite al 100% a tutti i genitori, indipendentemente dal genere e dallo stato familiare. Con questa iniziativa, che in Italia si traduce nell’estensione del congedo per i neopapà o i secondi caregiver, vogliamo andare oltre il concetto di maternità e promuovere la genitorialità condivisa, presupposto di una reale equità di genere. 

L’allungamento del congedo parentale si aggiunge alle altre misure a sostegno dei dipendenti con figli, tra cui la flessibilità dell’orario lavorativo e ‘MasterGenitori’, la piattaforma di formazione e supporto per affrontare con serenità le varie fasi di crescita dei figli e favorire il giusto equilibrio tra la casa e l’ufficio.