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Quando il giovane Jia Jiang lascia il lavoro per lanciare una sua start up, riceve un secco NO dal finanziatore su cui aveva riposto tutte le speranze e, scoraggiato, è sul punto di abbandonare tutto. Riflettendo sulla sua situazione, capisce però che a frenarlo davvero non è il rifiuto in sé, ma la possibilità di sentirsi dire altri NO.
Forse conoscete già la sua storia. Per vincere la paura del rifiuto, nel 2014 Jiang inizia una vera e propria terapia d’urto: sceglie 100 richieste impossibili, apre un blog e posta i video girati mentre va a caccia di NO. L’esperienza dei suoi ‘100 Days of Rejection’ diventa virale e fa scoprire a Jiang la sua vera vocazione, quella del formatore, del motivatore e dello scrittore. A distanza di alcuni anni, il suo libro ‘Più forte dei NO’ continua ad aiutare e ispirare le persone che temono il rifiuto tanto da rimanerne paralizzati.
Jia Jiang non è l’unico ad aver capito come accettare e apprezzare il NO. Anche Salima Douven, responsabile Open Innovation & Incubation di Henkel dx, ha imparato ad amare il NO e lo considera una grande fonte di potere creativo.
Qual è il segreto? “Accettare il NO come la possibilità di rivalutare un’idea e rimettersi in gioco”, scrive Salima. “Sentirsi dire NO permette di chiederci se la nostra idea è da scartare oppure se dobbiamo cambiare qualcosa affinché possa funzionare. E quel qualcosa non deve essere per forza l'idea stessa”.
La vera innovazione sfida lo status quo e innesca un cambiamento. Ma gli esseri umani sono in genere restii di fronte a quello che non conoscono. “Quando fai qualcosa di nuovo, puoi ricevere molti NO”, racconta Salima. “Non devi prenderli come la fine, bensì come l'inizio di qualcosa di grande e potenzialmente dirompente, qualcosa che sovvertirà le regole del gioco. Un NO può diventare una motivazione potente: possiamo amare il NO perché ci aiuta a migliorare”.
Un NO può essere frustrante, ma è anche il nostro miglior motivatore.
Dr. Salima Douven, Head of Open Innovation & Incubation at Henkel dx
Il NO è una risorsa davvero preziosa in Henkel dx, dove la tecnologia digitale diventa un’opportunità per migliorare l'esperienza di clienti e consumatori, creando più valore. Salima Douven si occupa di innovazione aperta e dell’incubazione di nuove idee e progetti – un’area decisamente importante per un’azienda come Henkel che, forte di 145 anni di storia, guarda costantemente al futuro. “Un passato glorioso non basta a garantire buoni risultati, l’innovazione è il vero fattore critico di successo”, ricorda Salima.
Se innovare significa abbandonare la propria zona di comfort e aprirsi a nuovi orizzonti, bisogna prepararsi a ricevere molti NO. Quando, in piena pandemia Covid-19, il team di Henkel dx decide di aprire il primo Innovation Hub a Berlino, le reazioni sono alquanto scettiche. Eppure, oggi l’Hub è uno spazio di incontro e lavoro, in cui lo status quo viene continuamente messo in discussione per guidare la trasformazione digitale di Henkel e sviluppare modelli innovativi di business da condividere con clienti e partner. Venti nuovi colleghi sono appena arrivati e si sta già programmando l’apertura di altre sedi a Düsseldorf, nella Silicon Valley e in Asia.
Henkel dx Innovation Hub a Berlino è il cuore della trasformazione digitale di Henkel, fucina di idee e incubatore di progetti innovativi
“Il NO può essere frustrante e persino ferirci – ma non deve fermarci, dobbiamo imparare a riconoscere e usare il suo potere creativo. Ci sprona a cambiare marcia per dimostrare a noi stessi e agli altri che siamo ancora in gioco, più forti che mai. Quando cominciamo ad amare il NO, siamo finalmente sulla strada dell’innovazione, della crescita e del successo”, conclude Salima.
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