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La Terra continua a scaldarsi: è l’effetto delle emissioni di CO2 e gas serra prodotti dalle imprese, dai trasporti, ma anche dalle nostre case e dalle nostre attività. Per scongiurare conseguenze catastrofiche dobbiamo agire in fretta, diversificare il mix energetico, decarbonizzare i processi industriali e adottare stili di vita responsabili.
Il riscaldamento globale è una delle sfide più serie che l’umanità deve affrontare. Le emissioni di gas climalteranti come la CO2 hanno modificato il clima del pianeta e, se non interveniamo presto e in modo efficace, rischiano di renderlo invivibile. La comunità scientifica ha indicato 1,5°C come l’aumento massimo di temperatura che la Terra può sostenere e, con gli Accordi di Parigi del 2015, le Nazioni Unite hanno indicato la strada da percorrere per ridurre drasticamente le emissioni e contenere gli effetti dei cambiamenti climatici, arrivando alla neutralità carbonica entro il 2050.
Se la popolazione mondiale continua però a crescere e, con essa, la domanda di cibo, prodotti ed energia, come possiamo azzerare o almeno ridurre la CO2 prodotta dalle industrie, dai trasporti e da qualsiasi altra attività umana?
Sebbene l’espressione “emissioni zero” sia molto diffusa, è importante ricordare che nessun processo industriale può realisticamente smettere di generare emissioni. Quando si parla di decarbonizzazione, dovremmo dire “emissioni zero nette”, intendendo quella condizione in cui, per ogni tonnellata di CO2 o altro gas serra che si diffonde nell’atmosfera, se ne rimuove altrettanta.
Henkel conta oggi 161 siti produttivi nel mondo e in ognuno di loro stiamo lavorando per ridurre l’impronta carbonica dei processi e della logistica.
Abbiamo definito un piano di azzeramento delle emissioni nette che prevede una serie di obiettivi, tutti validati dalla Science Based Targets initiative (SBTi), per tagliare le emissioni lungo la catena del valore. In particolare, prendendo il 2021 come anno di riferimento, vogliamo ridurre del 42% le emissioni GHG assolute Scope 1 e 2 entro il 2030, del 30% le emissioni GHG assolute Scope 3 entro il 2030, e del 90% le emissioni GHG assolute Scope 1, 2 e 3 entro il 2045.
Abbiamo un’idea molto chiara di quello che dobbiamo fare nei siti produttivi. Dobbiamo innanzitutto risparmiare energia, alla quale sono associate le emissioni CO2, quindi ottimizzare i processi, diventare più efficienti e rendere gli impianti più moderni ovunque sia necessario.
Quello che non possiamo risparmiare si deve decarbonizzare, abbandonando le fonti fossili sia per quanto riguarda l’elettricità, sia l’energia termica.
Le strade per decarbonizzare i siti produttivi sono diverse e non si escludono a vicenda.
Abbiamo detto che il risparmio energetico è fondamentale e rappresenta la prima strategia che mettiamo in atto nei nostri stabilimenti. A Ferentino (Frosinone), dove produciamo detersivi per il bucato e le stoviglie, qualche anno fa abbiamo rinnovato la torre di atomizzazione, l’impianto necessario alla lavorazione delle polveri. Grazie alla nuova torre abbiamo risparmiato il 16% di metano, il 40% di energia elettrica e il 18% di emissioni CO2!
Un'altra strada consiste nell’acquistare dalla rete solo energia garantita da certificati verdi. L’Italia è stata uno i primi paesi del gruppo Henkel a farlo, e oggi possiamo dire che tutta l’energia che compriamo sul mercato nazionale è generata dalle rinnovabili.
Per accelerare la transizione energetica, dove e quando è possibile produciamo energia elettrica e termica direttamente nei nostri siti, investendo in pannelli fotovoltaici, nella cogenerazione ad alto rendimento, nell’utilizzo di biomasse e biogas.
Se questa strategia non è percorribile, abbiamo ancora un’altra opzione, quella dei Virtual Power Purchase Agreement. Si tratta di accordi con cui finanziamo la costruzione di parchi eolici o solari in cambio della loro energia pulita per un certo numero di anni. Abbiamo sperimentato questo modello con ottimi risultati negli Stati Uniti, dove abbiamo investito in un parco eolico in Texas, e lo stiamo facendo anche in Spagna con un parco solare di prossima realizzazione.
La strategia dell’autoproduzione di energia vede Henkel Italia in prima linea. A Ferentino è operativo già dal 2007 un impianto di trigenerazione che, grazie a una potenza in ingresso di circa 8,5 MW, genera una potenza elettrica di circa 3,5 MW e una potenza termica di 3 MW.
L’elettricità prodotta annualmente dal trigeneratore, alimentato a gas metano, è pari a circa 16,5 GWh e copre il 90% del fabbisogno del sito. La quota residua al momento viene acquistata dalla rete e compensata con certificati verdi, ma stiamo studiano altre soluzioni ancora più sostenibili.
Dal trigeneratore arrivano poi circa 14 GWht di energia termica l’anno, corrispondenti al 55% di quella consumata dal sito. Circa 8 GWht sono sotto forma di vapore, che viene immesso nel circuito dello stabilimento per ridurre il consumo delle caldaie tradizionali, altri 4 GWht sotto forma di acqua calda per il riscaldamento degli edifici e delle materie prime. In estate, quanto il riscaldamento non è in funzione, parte del calore viene convogliato in un sistema ad assorbimento da cui si ricavano circa 2 GWhf di acqua fredda per il raffreddamento degli impianti.
Un approccio molto simile è stato adottato a Casarile (Milano), sito dedicato alla produzione di adesivi a uso industriale, in particolare poliammidi, resine epossidiche, siliconi e rivestimenti protettivi. Qui, con la messa in funzione del trigeneratore, oggi siamo sostanzialmente autosufficienti dal punto di vista energetico.
Grazie alla combinazione di un trigeneratore a gas, una caldaia a biomassa, un assorbitore e torre di raffreddamento, e di pannelli fotovoltaici, il sito riesce infatti a coprire il 100% del suo fabbisogno di elettricità (circa 7 GWh) ed energia termica (circa 14 GWh), nonché 300 kWf resi di energia frigorifera.
A Casarile il trigeneratore è alimentato a biogas. Oltre all’elettricità, genera energia termica sotto forma di acqua calda, vapore e dell’olio diatermico, da utilizzare per i reattori di produzione e per il riscaldamento degli ambienti. Parte del calore transita attraverso un sistema ad assorbimento per produrre l’energia frigorifera necessaria al raffreddamento della produzione.
Al trigeneratore si affiancano la caldaia a biomassa, alimentata con scarti della lavorazione del legno, da cui si ricava ulteriore energia termica rinnovabile, e l’impianto fotovoltaico, installato sui tetti del laboratorio e del magazzino, e sulle vasche esterne di raccolta delle acque piovane.
I due progetti si affiancano a una serie di interventi per aumentare l’efficienza energetica di entrambi i siti e abbattere in misura significativa la loro impronta carbonica. L’obiettivo finale è produrre energia pulita in eccesso rispetto ai consumi, andando nella direzione del climate positive.
Gli investimenti che stiamo facendo nei siti e sui processi produttivi riducono le emissioni sotto il nostro controllo, ovvero le emissioni scope 1 e 2. Dobbiamo però ricordare che oltre il 70% dell’impronta carbonica complessiva di Henkel è legata ai prodotti, in particolare al loro uso e allo smaltimento delle confezioni a fine vita.
È quindi sui prodotti che si gioca la partita delle emissioni scope 3, su cui non possiamo né vogliamo tirarci indietro.
La sostenibilità guida l’innovazione. Salvaguardare l’ambiente e il clima significa sviluppare detersivi e prodotti per la cura dei capelli usando il più possibile materie prime da fonti rinnovabili, con formule ancora più efficaci per offrire pari o migliori prestazioni consumando meno energia e acqua.
Studiamo e offriamo soluzioni che aiutino i clienti industriali a ridurre i loro consumi energetici e le emissioni, oppure a rendere più sostenibili i loro prodotti finiti. Gli adesivi hotmelt di Henkel sono applicabili anche a bassa temperatura e vengono largamente usati per l’incollaggio di imballaggi in cartone, articoli di legatoria, arredi in legno e molti altri manufatti. Abbiamo adesivi e tecnologie per le case automobilistiche che vogliono costruire vetture più leggere, facendo risparmiare carburante. Realizziamo prodotti speciali per l’edilizia sostenibile e gli edifici in legno, che contribuiscono ad abbassare l’impatto del settore delle costruzioni.
Riusciremo insieme a contenere i cambiamenti climatici? Noi pensiamo di sì, se ognuno farà la sua parte: le istituzioni con politiche mirate, Henkel e le aziende mettendo la sostenibilità al centro dei loro modelli, le persone con comportamenti responsabili. Serve una grande alleanza globale e tanta concretezza per salvare il nostro pianeta!
SVILUPPO SOSTENIBILE
CLIMA E AMBIENTE, PROGRESSO SOCIALE E RELAZIONI DE VALORE